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Onde, poi ho seguito le ore della Passione e seguivo il mio dolce Gesù nell’atto in cui fu vestito e trattato da pazzo. La mia mente si perdeva in questo mistero e Gesù mi ha detto:
“Figlia mia, il passo più umiliante della mia Passione fu proprio questo, l’essere vestito e trattato da pazzo, divenni il trastullo dei giudei, lo straccio loro; la mia infinita sapienza non poteva sostenere umiliazione più grande . Eppure, era necessario che Io, Figlio d’un Dio, soffrissi questa pena? L’uomo, peccando, diventa pazzo, pazzia più grande non può darsi e da re qual è, diventa schiavo e trastullo di vilissime passioni che lo tiranneggiano e più che pazzo lo incatenano a loro bell’agio, gettandolo nel fango e coprendolo delle cose più sporche, oh! che gran pazzia è il peccato, in questo stato l’uomo mai poteva essere ammesso innanzi alla Maestà Suprema, perciò volli Io sostenere questa pena così umiliante, per impetrare all’uomo che uscisse da questo stato di pazzia, offrendomi Io al mio Celeste Padre a sostenere le pene che meritava la sua pazzia. Ogni pena che soffrii nella mia Passione non era altro che l’eco delle pene che meritavano le creature, quell’eco rimbombava su di Me e mi sottoponeva a pene, a schermi, a derisioni, a beffe ed a tutti i tormenti.”

Libro di Cielo vol 14, 1 Aprile1922