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Non mi riferisco a quello sullo stretto di Messina, ma a quello del 2 giugno.
Alla Tana del Gufo a settembre si decide il calendario dell’anno scolastico. A partire dalle indicazioni nazionali si possono fare alcune variazioni ad esempio sull’inizio delle lezioni: anticiparle e poi quei giorni fatti in anticipo recuperarli attaccandoli ad altre feste.
Quest’anno il 2 giugno capita di mercoledì. A voler far ponte avremmo dovuto decidere, a settembre, di anticipare di due giorni l’inizio della scuola per recuperarli o lunedì 31 e martedì 1 oppure giovedì 3 e venerdì 4.
All’epoca decidemmo in senso contrario perché: 1) avremmo avuto pochi giorni per preparare l’inizio della scuola; 2) abbiamo pensato che per le attività di fine anno (mostre, spettacoli, feste, ma anche verifiche e scrutini) si sarebbero resi necessari anche quei due giorni di giugno.
Come mi aspettavo sono due settimane che sento in giro a scuola colleghe che dicono:
“Ma perché non facciamo il ponte?” (scarsità di memoria…)
“Scusa, tutte le altre scuole lo fanno!” (“non mi interessa quello che fanno gli altri, mi interessa quello che fai tu!” sono solite dire queste persone ai loro alunni)
“È un’ingiustizia!” (L’avete votato l’orario a settembre, si o no?)
E allora tento di ricordare loro, con scarso successo, le motivazioni suddette. Più vado avanti più mi rendo conto che tra adulti e bambini non esiste alcuna differenza.